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di Matteo Pronzini, deputato MPS*

Si voterà il 25 settembre sulla nostra iniziativa “Basta al dumping!” ma il Tribunale federale deve ancora pronunciarsi sulla polemica in merito al testo di presentazione sull’opuscolo inviato assieme al materiale di voto. Tutto gira attorno al fatto che il Consiglio di Stato giudica “lesive dell’onore e diffamatorie” le nostre critiche per aver completamente sbagliato il calcolo degli ispettori necessari ad attuare l’iniziativa.

Per il governo e la maggioranza del Gran Consiglio sarebbero necessari 75 ispettori e circa 10 milioni di franchi per tradurre in pratica l’iniziativa. Il testo però è chiaro: un ispettore ogni 5’000 posti di lavoro in Ticino. Con il calcolo del Consiglio di Stato risulterebbe che in Ticino ci sono ben 375’000 posti di lavoro, vale a dire più del totale degli abitanti, che sono circa 350’000, compresi i bambini e i pensionati. Chiunque si accorgerebbe che qualcosa non funziona, eppure gli avversari di Basta al dumping si ostinano a sostenere questa versione. Ma si sa: l’uso della statistiche e delle cifre non è il punto forte del Ticino…

Ci sono due modi per calcolare i lavoratori economicamente attivi sul mercato del lavoro ticinese: il numero dei posti di lavoro – più precisamente degli addetti – o il numero degli occupati.
Gli addetti sono tutti le persone con un reddito sottoposto ai contributi AVS superiore ai 2.300 franchi l’anno. Sono 228’400 in Ticino e in questa cifra sono inclusi i titolari, i direttori, i gerenti, gli apprendisti, gli ausiliari, i collaboratori esterni, i collaboratori pensionati, i lavoratori a domicilio e i collaboratori familiari.

Gli occupati invece sono tutte le persone che esercitano un’attività professionale per almeno un’ora alla settimana o che lavorano in n’azienda familiare senza ricevere uno stipendio, vale a dire: i dipendenti, gli indipendenti, i familiari coadiuvanti, gli apprendisti, le reclute, i sottoufficiali e gli ufficiali che durante la scuola reclute o corso d’avanzamento conservano il posto di lavoro, gli allievi e gli studenti che esercitano un’attività lavorativa parallelamente agli studi e i pensionati che continuano a lavorare. In più questa definizione si basa sul concetto interno, ossia la popolazione economicamente attiva in Ticino indipendentemente dal luogo di residenza, quindi comprende anche i frontalieri, gli stranieri assunti da un datore di lavoro svizzero per meno di 90 giorni (assunzioni d’impiego) e gli svizzeri residenti all’estero. In Ticino gli occupati sono 232’400 (II trimestre).

Che si prenda l’una o l’altra cifra, il risultato cambia poco: sono 45 o 46 gli ispettori necessari ad attuare Basta al dumping e si conta largo visto che in entrambi i casi sono inclusi gli indipendenti, che il salario e le condizioni di lavoro se lo decidono da soli. Come ha fatto il Consiglio di Stato ad arrivare alla cifra di 75 ispettori? Come fa a sostenere che ci sono più posti di lavoro che abitanti? Va beh il “miracolo economico”, ma questo è troppo anche per loro.

*Articolo apparso sul portale Ticinonews il 30 agosto 2016

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